Vico Acitillo 124
Poetry Wave
 

Recensioni e note critiche
Lorenzo Gattoni, La frattura del sorriso
di Antonio Spagnuolo



Lorenzo Gattoni, La frattura del sorriso
Ed. Escogita, 2001, pagg. 106, L. 22.000
 
 

“Coltiva le rose
mentre dormo
e il sogno è un sogno
siamo un solo silenzio
senza parole né tempo
corpi rinchiusi nella difesa
d’uno spazio
la tua voce è un gatto
la mia una poesia
il mondo ridotto a dolore.”

I tratti sono espressi in questi pochi righi nella pienezza del ritmo e nella sorpresa della fiaba, quasi che il giovane autore volesse permettersi di raccontare, fra il dormiveglia ed il colore di un velo, tutto ciò che l’abbandono finge di credere.
Assaporati, credo, con sottile consapevolezza, tutti gli aromi di una variegata musicalità è facile scambiare con lucidità l’intangibile chiarezza del miraggio e trasportare sulla pagina l’immobile immensità dell’assurdo o la multiforme agilità delle immagini.
Gattoni ci offre - si scrive nella prefazione – “tanti piccoli poemi che indicano direzioni contrastanti, alludono e smentiscono, dichiarano e negano, elencano e cancellano. A un troppo pieno di sostantivi fa equilibrio l’indeterminatezza delle azioni indicate dai verbi, mentre il soffio dell’ironia alita sul fuoco delle passioni”.
“dimmi il nome
delle foglie mosse dal vento
dammi il pianto
sul piccolo ponte
di quella estate
stabile
col dito traccio traiettorie
di nuvole chiare e di soli
sulla superficie mobile dello specchio
il cui riflesso è un punto”.
La potenza della poesia è colpire il macigno della realtà per sollevarlo nella irrealtà, escludendo le ombre della malinconia e proponendo una inquieta, cangiante misteriosa  partecipazione delle “immagini”.
 

2o novembre 2001
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Immagine:
Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997


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Otto Anders