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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Francesco
Guccini
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Con l'incoscienza
dentro al basso ventre
e alcuni
audaci, in tasca "l'Unità",
la paghi
tutta, e a prezzi d'inflazione,
quella
che chiaman la maturità
Ma tu non
sei cambiata di molto
anche se
adesso è al vento quello che
io per
vederlo ci ho impiegato tanto
filosofando
pure sui perché
Ma tu non
sei cambiata di tanto
e se cos'è
un orgasmo ora lo sai
potrai
capire i miei vent'anni allora
e quasi
cento adesso capirai
Portavo
allora un eskimo innocente
dettato
solo dalla povertà
non era
la rivolta permanente
diciamo
che non c'era e tanto fa
Portavo
una coscienza immacolata
che tu
tendevi a uccidere però
inutilmente
ti ci sei provata
con foto
di famiglia o paletò
E quanto
son cambiato da allora
e l'eskimo
che conoscevi tu
lo porta
addosso mio fratello ancora
e tu lo
porteresti e non puoi più
Bisogna
saper scegliere il tempo
non arrivarci
per contrarietà
tu giri
adesso con le tette al vento
io ci giravo
già vent'anni fa
Ricordi
fu con te a Santa Lucia
al portico
dei Servi per Natale
credevo
che Bologna fosse mia
ballammo
insieme all'anno o a Carnevale
Lasciammo
allora tutti e due un qualcuno
che non
ne fece un dramma o non lo so
ma con
i miei maglioni ero a disagio
e mi pesava
quel tuo paletò
Ma avevo
la rivolta fra le dita
dei soldi
in tasca niente e tu lo sai
e mi pagavi
il cinema stupita
e non ti
era toccato farlo mai
Perché
mi amavi non l'ho mai capito
così
diverso da quei tuoi cliche
perché
fra i tanti, bella,
che hai
colpito ti sei gettata addosso proprio a me
Infatti
i fiori della prima volta
non c'erano
già più nel sessantotto
scoppiava
finalmente la rivolta
oppure
in qualche modo mi ero rotto
Tu li aspettavi
ancora ma io già urlavo che
Dio era
morto, a monte, ma però
contro
il sistema anch'io mi ribellavo
cioè,
sognando Dylan e i provo
E Gianni
ritornato da Londra
a lungo
ci parlò dell'LSD
tenne una
quasi conferenza colta
sul suo
viaggio di nozze stile freak
E noi non
l'avevamo mai fatto
e noi che
non l'avremmo fatto mai
quell'erba
ci creseva tutt'attorno
per noi
crescevan solo i nostri guai
Forse ci
consolava far l'amore
ma precari
in quel senso si era già
un buco
da un amico, un letto a ore
su cui
passava tutta la città
L'amore
fatto alla boia d'un Giuda
e al freddo
in quella stanza di altri e spoglia
vederti
o non vederti tutta nuda
era un
fatto di clima e non di voglia
E adesso
che potremmo anche farlo
e adesso
che problemi non ne ho
che nostalgia
per quelli contro un muro
o dentro
a un cine o lì dove si può
E adesso
che sappiamo quasi tutto
e adesso
che problemi non ne hai
che nostalgia,
lo rifaremmo in piedi
scordando
la moquette stile e l'Hi Fi
Diciamolo
per dire, ma davvero
si ride
per non piangere perché
se penso
a quella ch'eri, a quel che ero,
che compassione
che ho per me e per te
Eppure a
volte non mi spiacerebbe
essere
quelli di quei tempi là
sarà
per aver quindic'anni in meno
o avere
tutto per possibilità
Perché
a vent'anni è tutto ancora intero
perché
a vent'anni è tutto chi lo sa
a vent'anni
si è stupidi davvero
quante
balle si ha in testa a quell'età
Oppure allora
si era solo noi
non c'entra
o meno questa gioventù
di discussioni,
caroselli, eroi
quel ch'è
rimasto dimmelo un po' tu
E questa
domenica in Settembre
se ne sta
lentamente per finire
come le
tante via distrattamente
a cercare
di fare o di capire
Forse lo
stan pensando anche gli amici
gli andati,
i rassegnati, i soddisfatti,
giocando
a dire che si era più felici
pensando
a chi si è perso o no a quei patti
Ed io che
ho sempre un eskimo addosso
uguale
a quello che ricorderai
io come
sempre, faccio quel che posso
domani
poi ci penserò se mai
Ed io ti
canterò questa canzone
uguale
a tante che già ti cantai
ignorala
come hai ignorato le altre
e poi saran
le ultime oramai.