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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Francesco
Guccini
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Vespero
non si vede,
si è
offuscata,
la punta
dello stilo
si è
spezzata.
Che oroscopo
sai trarre questa sera,
Mago?
Io Filemazio,
protomedico
matematico astronomo,
forse saggio.
Ridotto
come un cieco
a brancicare
attorno,
non ho
la conoscenza, od il coraggio
per fare
quest'oroscopo,
per divinar
responso,
e resto
qui ad aspettare che ritorni giorno
e devo
dire, devo dire,
che sono
forse troppo vecchio
per capire
che ho
perso la mia mente
in chissà
quale abuso, od ozio,
ma stan
mutando gli astri
nelle notti
d'equinozio.
O forse
io, forse io,
ho sottovalutato
questo nuovo dio,
ma vedo
in me e nei segni
che qualcosa
sta cambiando,
ma è
un debole presagio
che non
dice come e quando...
Me ne andavo
l'altra sera
quasi inconsciamente
giù
al porto Bosphoreion
là
dove si perde
la terra
dentro al mare
fino quasi
al niente
e poi ritorna
terra
ma non
è più occidente.
Che importa
a questo mare
se essere
azzurro o verde?
Sentivo
i canti osceni
degli avvinazzati
di gente
dallo sguardo avviluppato e vuoto
ippodromo
bordello, e nordici soldati
Romani
e Greci urlate,
dove siete
andati...
Sentivo
bestemmiare in Alamanno
e in Goto...
Città
assurda, città strana...
Di quest'imperatore
sposo di puttana,
di plebi
smisurate, labirinti ed empietà
di barbari
che forse sanno già la verità.
Di filosofi,
e di etere,
sospesa
tra due mondi, e tra due ere
Fortuna
e età han deciso
per un
giorno non lontano,
ma il fato
chiederebbe
che scegliesse
la mia mano, ma...
Bisanzio
è forse solo un simbolo insondabile
crudele
e ambiguo, come questa vita
Bisanzio
è un mondo che non mi è consueto
Bisanzio
è un sogno che si fa incompleto.
Forse Bisanzio
non è mai esistita
e ora è
giorno, e un'altra notte è andata
Lucifero
è già sorta, e si alza un po' di vento
è
freddo sulla torre, o è l'età mia malata
confondo
vita e morte, non so chi è passata
mi copro
con la testa il capo e più non sento,
e mi addormento
mi addormento
mi addormento.