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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Francesco
Guccini
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E l'eco
si è smorzato appena
delle risate
fatte con gli amici, dei brindisi felici
In cui
ciascuno chiude la sua pena
In cui
ciascuno non è come adesso da solo con sé stesso
A dir "Dove
ho mancato e dove è stato"
A dir "Dove
ho sbagliato"
Eppure fa
piacere a sera
Andarsene
per strade ed osterie, vino e malinconie
E due canzoni
fatte alla leggera
In cui
gridando celi il desiderio
Che sian
presi sul serio
Il fatto
che sei triste o che t'annoi
E tutti
i dubbi tuoi
Ma i moralisti
han chiuso i bar
E le morali
han chiuso i vostri cuori
E spento
i vostri ardori
è
bello, ritornar normalità
è
facile tornare con le tante
Stanche
pecore bianche.
Scusate,
non mi lego a questa schiera:
Morrò
pecora nera.
Saranno
cose già sentite
O scritte
sopra un metro un po' stantio,
Ma intanto
questo è mio
E poi,
voi queste cose non le dite
Poi certo
per chi non è abituato
Pensare
è sconsigliato
Poi è
bene essere un poco diffidente
Per chi
è un po' differente
Ma adesso
avete voi il potere
Adesso
avete voi supremazia, diritto e Polizia
Gli dei,
i comandamenti ed il dovere
Purtroppo
non so come siete in tanti
E molti
qui davanti
Ignorano
quel tarlo mai sincero
Che chiamano
"Pensiero"
Però
non siate preoccupati
Noi siamo
gente che finisce male: galera od ospedale
Gli anarchici
li han sempre bastonati
E il libertario
è sempre controllato
Dal clero,
dallo stato
Non scampa,
fra chi veste da parata
Chi veste
una risata
O forse
non è qui il problema,
E ognuno
vive dentro ai suoi egoismi
Vestiti
di sofismi
E ognuno
costruisce il suo sistema
Di piccoli
rancori irrazionali,
Di cosmi
personali
Scordando
che poi infine tutti avremo
Due metri
di terreno
E un'altra
volta è notte e suono
Non so
nemmeno io per che motivo
Forse perché
son vivo
O forse
per sentirmi meno solo
O forse
perché è notte e vivo strani
Fantasmi
e sogni vani
Che danno
quell'ipocondria ben nota
Poi...
la bottiglia è vuota.