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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave
Francesco
Guccini
Dovevo fare del cinema
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Certo ha
ragione il signore
se dice
che siamo in un film
dell'ultimo
periodo,
dove i
banditi pentiti confessano
se non
li processano
e così
fra le macchie di sangue la vita è la solita
e fa "audience"
se in più c'è la scena
del killer
che vomita.
Sa com'è?
E' bello
fare del cinema
anche se,
lì da imputato
c'è
qualcuno che crede di esser nel cinema muto,
è
bello fare del cinema,
ma piuttosto
che sparare
siam rimasti
nascosti a guardare.
A guardare
cos'è che ci aspetta alla fine del tunnel,
dei riflussi
riflessi su certi pacchetti di Camel,
quando
tutto è soltanto un riassunto di modi di dire,
quattro
quarti di noia disposti comunque a finire;
l'inflazione
però non finisce e ci rende cattivi,
non c'è
niente che valga la pena e così siamo vivi.
Ma che
cos'è
che ci
fa fare del cinema?
Forse questa
depressione
o l'istinto
di conservazione.
Noi, si
va a fare del cinema,
e quando
vivere è un problema
rifacciamo
da capo la scena..
Sì
devo dire che ha proprio ragione il signore,
c'è
una crisi tremenda che investe l'intero settore;
è
che il pubblico vuole si parli più semplicemente,
così
chiari e precisi e banali da non dire niente.
Per capire
la storia non serve un discorso più grande;
signorina
cultura si spogli e dia qui le mutande.
Sa com'è,
Lei,
deve fare
del cinema,
mica roba
pervertita,
ma un soggetto
che serva alla vita;
facciamo
tutti del cinema
ma piuttosto
che parlare
si rimanga
nascosti a pensare.
Ma il gestore
di un piccolo cine di periferia
mi diceva
che è tutta la vita che aspetta un'idea,
un'idea
piccolina che verso il finale si evolve,
nella madre
di tutte le storie, l'idea che risolve;
quel soggetto
che senti nell'aria e potrebbe arrivare
proprio
quando hai già chiuso il locale e cambiato mestiere:
sa com'è,
è bello fare del cinema,
tanto sa:
facciamo tutti del cinema.
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Otto
Anders