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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Francesco
Guccini
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Captare
è un mestiere difficile in questa città,
nel cielo
ricevere, trasmettere e poi immaginare qualunque cosa,
per ferire
il silenzio che tutti hanno dentro di sé.
Ma lui
credeva nelle ferite e si sfiorava,
si toccava
nel cuore, con la mano nervosa,
guardando
le nuvole correre via impazienti da lì,
da quel
cielo sospeso sugli uomini.
Finché
un giorno un'antenna ribelle ai programmi di quiz
fece sparire
le strisce e nel cielo trasmise l'immagine della madonna,
una donna
normale, non male, che disse così:
"Io spengo
la luce, se vuole, io posso
fare una
musica più forte del vento,
posso anche
uscire dal monitor, dalla gravità,
potremmo
ballare anche subito
se lei
non ha fretta e non vuole tornare laggiù..."
..e noi
siamo sempre veloci a cambiare canale,
ma coi
piedi piantati per terra, guardando la vita con aria distratta,
senza entrare
nel campo magnetico della felicità,
felicità
che sappiamo soltanto
guardare,
aspettare, cercare già fatta,
quasi fosse
anagramma perfetto di "facilità"
barando
su un'unica lettera.
Conoscevo
quell'uomo e per questo racconto di lui.
E' sparito
da allora e nessuno ha scoperto dov'è,
ma un dubbio,
un sospetto od un sogno io almeno ce l'ho:
provate
a passare, una sera d'estate,
vicino
ai grattacieli di periferia,
provate
a sentire, captare, trasmettere e poi raccontare qualcosa;
se allora
sentite una musica,
son loro
che ballano in bilico sulla città.