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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Francesco
Guccini
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La vedi
nel cielo quell'alta pressione? La senti una strana stagione?
Ma a notte
la nebbia ti dice d'un fiato che il dio dell'inverno è arrivato.
Lo senti
un aereo che porta lontano? Lo senti quel suono di un piano
di un Mozart
stonato che prova e riprova ma il senso del vero non trova?
Lo senti
il perché di cortili bagnati, di auto a morire nei prati,
la pallida
linea di vecchie ferite, di lettere ormai non spedite?
Lo vedi
il rumore di favole spente? Lo sai che non siamo più niente?
Non siamo
un aereo né un piano stonato, stagione,cortile od un prato
Conosci
l'odore di strade deserte che portano a vecchie scoperte,
a nafta,telai,ciminiere
corrose, a periferie misteriose,
a rotaie
implacabili per nessun dove, a letti,a brandine,ad alcove?
Lo sai
che colore han le nuvole basse, e i sedili di un'ex terza classe,
l'angoscia
che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della vita,
di un giorno
qualunque,di una sponda brulla? Lo sai che non siamo più nulla?
Non siamo
una strada né malinconia, un treno o una periferia,
non siamo
scoperta né sponda sfiorita, non siamo né un giorno né
vita
Non siamo
la polvere di un angolo tetro né un sasso tirato in un vetro,
lo schiocco
del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo, non siamo.
Si fa a
strisce il cielo e quell'alta pressione è un film di seconda visione,
è
l'urlo di sempre che dice pian piano: non siamo, non siamo, non siamo.