Carver,
stavo pensando a te
mentre
guardavo il mare.
Mi sforzavo
di immaginare com’era tess
quando
l’hai conosciuta
e luoghi
come port angeles e juan de fuca e sky house.
Dovrò
venirci, prima o poi,
portare
con me tutti i tuoi libri e uno dopo l’altro
abbandonarli
ai salmoni e alla corrente del fiume,
perché
se ne vadano come sono venuti.
Te lo prometto,
verrò.
Ho voglia
di capire ciò che va capito,
e di capirlo
con gli occhi, e le mani, e il respiro.
Non mi
basta più pensare questo o quello,
o stare
lì a chiedermi chi ha dormito nel mio letto.
E fa nulla
se tess non vorrà darmi credito
o mi farà
aspettare d’aver potato le rose.
Ehi, amico,
hai cambiato qualcosa, mi pare, nella mia vita.
Ora le
mie mani voglio toccare ciò che gli occhi vedono.
E i miei
occhi guardare ciò che le mie dita sfiorano.
E questa
è la mia pelle. Questi i miei sogni.
E questo
l’ordine antico e feroce delle cose
che nemmeno
la poesia può farci qualcosa.
Qui, mi
dico, è la mia vita. E non c’è altrove
dove
sprecarla
o goderla.
Ma qualche
volta me ne dimentico e prendo nota
di tutti
i dettagli che non tornano.
Divento
serio, e rigoroso, fino a farmi male.
Ma poi
guardo i tuoi libri e mi ripeto: tanto c’è Carver.
E riesco
persino a mandare giù
questa
cosa imbarazzante d’essere innamorato a mezza età.
E ad essere
tenero con me e a dirmi:
vecchio
pazzo, vecchio e pazzo,
ma cosa
è questa cosa di vivere scrivendo.
Di te diranno
che non sei originale.
E hai confuso
letteratura e vita.
E non sei
buono per il mercato.
Bene, carver,
i
pettegolezzi
non mi interessano.
Ho ancora
da lavorare sette giorni la settimana
ed essere
così preciso da omettere tutto ciò che va omesso.
Da fare
i conti con la paura
che
ciò
che amo sia letale per quelli che amo.
E raccontare
a mio figlio che le cose hanno un sapore dolce
solo se
hai il buon gusto di non pensare che stanno lì per te.
Poi
sarò
pronto per il resto,
basta che
fumo e alcol me ne lascino il tempo.
Ma ce la
farò, vedrai. E verrò a sky house,
dove i
due fiumi confluiscono nel mare.
Avrò
la mia donna con me.
La
presenterò
a tess:
tess, questa
è Beatrice.