Nam
ut
quisque insanus nigris medium impediit crus 
                  pellibus 
et latum demisit pectore clavum, 
                  audit continuo:
“Quis homo hic est? Quo patre natus?” 
                  Ut siqui
aegroter quo morbo Barrus, haberi 
                  et cupiat
formosus, eat quacumque, puellis 
                  inciat
curam quaerendi singula, quali 
                  sit facie,
sura, quali pede, dente, capillo; 
                  sic qui
promittit civis, urbem sibi curae, 
                  imperium
fore et Italiam, delubra deorum, 
                  quo patre
sit natus, num ignota matre inhonestus, 
                  omnis mortalis
curare et quaerere cogit. 
                    
                  Se qualcuno
dovesse essere tanto imbecille 
                  da ricoprire
le gambe con del pellame nero 
                  o da
mimetizzare 
il petto con un drappo da senatore 
                  facilmente
sentirebbe ripetersi:”Ma che uomo è mai codesto?
                  
                  Da quale
padre è venuto fuori?” 
                  Così
come se un tale, ammalato del morbo di Barro, 
                  volesse
apparire bello, non potrebbe gironzolare 
                  senza che
qualche fanciulla non desiderasse chiedergli 
                  quale sia
il viso, quali siano le gambe, i piedi, i capelli, i denti.
                  
                  Alla stessa
guisa chi promette di proteggere la città e i cittadini,
                  
                  l’impero,
l’Italia, i santuari, costringe tutti 
                  a chiedersi
da quale padre egli discenda o se sia di madre ignota,
                  
                  che lo
possa far apparire non onesto… 
                  traduzione di Antonio Spagnuolo