VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
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Direttore: Emilio Piccolo



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Poesie dei giorni pari
 
6 giugno 2000



Catullo
Non (ita me di ament) quicquam referre putavi

 
Non (ita me di ament) quicquam referre putavi,
utrumne os an culum olfacerem Aemilio.
Nilo mundis hoc, nhiloque immundius illud,
verum etiam culus mundior et melior:
nam sine dentibus est. Hoc dentis sesquipedalis,
gingivas vero ploxeni habet veteris,
praetera rictum qualem diffisus in aestu
meientis mulae cunnus habere solet.
Hic futuit multas et se facit esse venustum,
et non pistrino traditur atque asino?
Quem siqua attingit, non illam posse putemus
aegroti culum lingere carnificis?
 

Non immaginavo (che gli dei mi perdonino) di dover dire
che sarei capace di annusare sia la bocca che il culo di Emilio.
Molto pulito questo, ma immonda quella:
cacchio è proprio vero che il culo è più pulito della bocca,
infatti è senza nemmeno un dente. Mentre quella ha denti
lunghi oltre misura, e le gengive malandate
come una vecchia carcassa di carro, ed il sorriso (!)
sembra una vagina di mula aperta, nell’atto di pisciare.
Egli non fa altro che chiavare a destra e a manca
con l’aspetto del gran signore; ma perché non lo aggiogano
ad una mola come un asino?
Quella che con lui se la gode non leccherebbe il culo
nemmeno ad un carnefice malandato.

Traduzione di Antonio Spagnuolo


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