La
morte
di un Fondatore è il principio
di una
piccola soddisfazione poetica
nella mente
serena di un nuovo clima.
É
quello che il pubblico dice
quel che
fa bene e fa vincere
(parole
chiare e gambe sicure)
è
il colpo di scena sull'alura panchina
di un grande
interrogativo d'artista.
È
la coppa di ritorno per l'incontro
dei quattro
ragazzi assassini
su una
tela abilmente truccata.
È
infine perché, dopo la morte
(anche
il padre e la figlia uccisi)
tutta la
verità si rivela all'esperto.
Esplose
a Roma il colpo di scena
sullo sfondo
mondano di una visione
delle stelle
dei copertoni usati e dell'arte.
Grande
corridore il Procuratore
della Repubblica
ricorse in Appello.
u la sera
che al Pincio avvampante
di un fuoco
terribile e antico
circolò
la notizia di un tale vestito da morto
che andava
per strada gridando: "È risorto."
Le signore
eleganti in carrozza
(perdute
le tracce del sole morente)
custodivan,
gelose, le armi segrete
per uccidere
pesci, delfini e lombrichi.
Fu un Colonna
che perse la testa nei vichi?
Fu un Orsini
o un Corsini che disse di no?
Chi non
comparve al pranzo regale?
Perché
la Regina, che non era d'Italia,
ruppe il
suo mobile immobilismo?
Il Messaggero
era listato di nero.
Un medico
saccente ma inesistente
trascorse
una notte in prigione.
A Recanati,
dove nacque il Poeta,
crollò
la Canonica salvando il prete.
Il piú
grosso pisello del mondo
nutriva
in casa un leone.
L'accusa
di voler perdere tempo
venne da
un falso acquisto di droghe.
Dalla pura
verifica della Maggioranza
la posizione
diventò insostenibile.
Ecco perché
nelle ore del delitto
nella giornata
decisiva della Strangolata
con l'alibi
crollato della Libertà
con l'ultima
mossa reattiva d'Occidente
mentre
il generale si dichiara inquieto
io, ultimo
contemplatore dell'universo,
ripeto
(scrivendo al Caffè per paura dei figli):
La morte
di un Fondatore è il principio
di una
piccola soddisfazione poetica
nella mente
serena di un nuovo clima.
Ma le impronte
digitali nella casa della morta
mette il
governo in minoranza assorta.
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