VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
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Direttore: Emilio Piccolo



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Poesie dei giorni dispari
13 ottobre 2000



Che Guevara
Vecchia Maria

 
Vecchia Maria, tu vai a morire,
voglio parlarti seriamente:

La tua vita è stata un rosario completo di agonie,
non un uomo amato, né salute, né denaro,
appena la fame da spartire;
voglio parlare della tua speranza,
delle tre diverse speranze
che fabbricò tua figlia senza saper come.

Prendi questa mano d'uomo che pare di bambino
nelle tue sfregate dal sapone giallo.
Strofina i tuoi calli duri e le nocche pure
nella morbida vergogna delle mie mani di medico.

Ascolta, nonna proletaria:
credi nell'uomo che arriva,
credi nel futuro che non vedrai mai.

Non pregare il dio inclemente
che per tutta la vita deluse la tua speranza.
Non chiedere clemenza alla morte
per veder crescere le tue grigie carezze;
i cieli sono sordi e in te comanda il buio;
soprattutto avrai una rossa vendetta,
lo giuro per l'esatta dimensione dei miei ideali:
i tuoi nipoti tutti vivranno l'aurora,
muori in pace, vecchia combattente.

Vai a morire, vecchia Maria;
trenta progetti di sudario
diranno addio con lo sguardo,
il giorno, tra questi, in cui te ne andrai.

Vai a morire, vecchia Maria,
rimarranno mute le pareti della sala
quando la morte si congiungerà con l'asma
e copuleranno il loro amore nella tua gola.

Quelle tre carezze costruite in bronzo
(l'unica luce che allevia la tua notte),
quei tre nipoti vestiti di fame,
rimpiangeranno i nodi delle vecchie dita
dove sempre trovavano un sorriso.
E sarà tutto, vecchia Maria.

La tua vita è stata un rosario di magre agonie,
non un uomo amato, né salute, letizia,
appena la fame da spartire,
la tua vita è stata triste, vecchia Maria.

Quando l'annuncio del riposo eterno
intorbida il dolore delle tue pupille,
quando le tue mani di perpetua sguattera
assorbono l'ultima ingenua carezza,
pensi a loro... e piangi,
povera vecchia Maria.

No, non farlo!
Non pregare il dio indolente
che per tutta una vita deluse la tua speranza
e non chiedere clemenza alla morte,
la tua vita è stata orribilmente vestita di fame,
e finisce vestita d'asma.

Ma voglio annunciarti,
con la voce bassa e virile delle speranze,
la più rossa e virile delle vendette,
voglio giurarlo per l'esatta
dimensione dei miei ideali.

Prendi questa mano d'uomo che pare di bambino
nelle tue sfregate dal sapone giallo,
strofina i calli duri e le nocche pure
nella morbida vergogna delle mie mani di medico.

Riposa in pace, vecchia Maria,
riposa in pace, vecchia combattente,
i tuoi nipoti tutti vivranno l'aurora,
LO GIURO.
 
a cura di Elena Clementelli e Walter Mauro


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