VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo




Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Ianus

A cura di Giuliana Lucchini



Denise Riley
Una marxista dai tempi dell'asilo
Nota e traduzione di Erminia Passannanti

 
La poesia di Denise Riley (Carlisle, 1948), autrice inglese affermatasi negli anni Settanta, non è sperimentale solo in senso linguistico/grammaticale, ma lo è per la disposizione che anima la natura perturbatrice stessa del suo apparato ideologico, costituito da interrogativi, sfide, analisi e tattiche destabilizzanti, volte a creare l'effetto straniante di una poesia essenzialmente astratta e, se si vuole, assurdista, costruita, tuttavia, con la partecipazione dei dati più pratici e tangibili della realtà.

Sul piano della cronografia della ricerca poetica anglosassone, si può inserire la poesia della Riley nei discorsi dell'avanguardia inglese post-sessantotto in ragione della sua trattazione in chiave sperimentale dei processi di formazione e devianza dei rapporti madre-figlio/a, individuo/società; in tal senso, sia la sua poesia sia la sua saggistica marcano non solo i territori marxisti della sociologia della letteratura e della psicologia che furono alla base dei discorsi femministi di quegli anni, ma soprattutto le teorie poststrutturalista e decostruzionista, traendo ispirazione dall'opera di Derrida, Lacan e Kristeva.

Curatrice dell'antologia di saggi di critica letteraria sulla poesia inglese contemporanea Poets on Writing: Britain 1970-1999, e autrice di saggi teorici di ispirazione beauvoiriana e woolfiana sulla condizione femminile in genere, la Riley si è occupata più specificamente delle problematiche connesse all'identità come genere in Am I that name? Feminism and the categories of Women in history e dell'esperienza dell'essere madre in War in the nursery: Theories of the child and mother. Del 1987 la sua raccolta Dry Air, che include testi poetici di raccolte precedenti come Marxism for Infants (1977), No Fee (1978) e Some Poems (1982). Nel 1993, la Riley ha pubblicato Mop Mop Georgette (Reality Street Editions) e nel 2000 le Selected Poems. Attivista del Women's Movement già negli anni Settanta, la Riley ha, dunque, collocato su i due fronti distinti ma non estranei della poesia e della critica letteraria il suo intellettualismo avanguardistico, che ricorda il cerebralismo sperimentale di John Ashbery, Frank O'Hara, e Alice Notley.

Non v'è reticenza nei versi della Riley che narrano di un Io altro da sé, quanto un flusso ininterrotto d'accumulazione e dispendio che si consuma in effige con tagliente laboriosità. Il suo nucleo problematico è dato dalla rinuncia a pervenire a un'identità definita una volta per tutte e dalla ricerca di un alter-ego semiserio ed eteromorfo, intermediario tra vita e arte. Se il tema dell'individualità dissipata motiva l'aspetto formale più eclatante della sua poesia, che adotta un discorso monologante tragicomico di tipo ossessivo, quello della lotta femminista ne costituisce il fondamento contenutistico. All'ascolto, la poesia della Riley è segnata da un'espressività che oltrepassa i confini della parola per diventare gesto, rappresentazione drammatica. L'alta densità delle figure retoriche, dei doppi sensi e dei giochi di parole è impiegata a produrre l'oscurità lessicale divenuta contrassegno della poesia della Riley.

In Dry Air, l'argomento predominante è instabilità delle forze che nel sociale gestiscono il confronto tra i sessi. L'aspetto prevalentemente linguistico del discorso che porta avanti la Riley in questa raccolta mostra elementi costitutivi polifonici facendo impiego di un linguaggio eterogeneo che adotta sia il gergo comune della working class sia quello ricercato dei circoli underground londinesi dell'arte alternativa. Vi si trovano strutture e tropi impiegati nel quotidiano mescolate ad espressioni inusitate. Dunque, partendo da piani diversi e spesso antagonistici, questi due campi linguistici - quello dialettale e quello letterario - raggiungono una condizione di sovrimpressione, giungendo a una singolare osmosi.

La prima raccolta del 1977, Marxism for Infants, da cui è tratta la poesia qui tradotta, affronta questioni di soicolingusitica che prendono in esame la condizione femminile da un punto di vista marxista. La valenza politica dei contenuti è stemperata da un elocutio semiserio stilisticamente privo di pretese e incline all'assurdismo ('Ella ha ingerito sua moglie').

La poesia A note on sex and "The reclaiming of language" si erge sull'allegoria della donna considerata una selvaggia (il buon selvaggio). L'Io lirico autobiografico che si cela in questo testo come in molti altri da Marxism for Infants (1977) a Stair Spirit (1992) pratica una sorta di psicoanalisi femminista nel segno di una dimensione soggettiva non coesa di frammenti pubblici e privati.

Una nota sul sesso e 'La recriminazione della lingua'

La Selvaggia torna a casa in aereo dalla Nuova Nazione
vestita con abiti da aborigena con un carico di sensibilità
per scrutare le pianure ancestrali coi i miti considerati
e sognati in cucina come guide spirituali.

Sarà scoperta
come il significato che s'affolla e s'addensa intorno alle parole
in cerca di una scappatoia tra le feritoie, come un'inseminazione.

L'opera è
ad esempio scrivere 'lei intendendo solo un dato
di fatto, non una forte icona
di qualcosa che non t'appartiene, che ti osserva.

La nuova terra è colonizzata, ma le sue prospettive sono sterili.

La Selvaggia piange mentre atterra all'aeroporto.
Le è stato imposto di acquistare statue di legno che la rappresentavano.
 

Ella immagina sua moglie & come potrà lasciarla? Quando
la moglie esce per i suoi infiniti incontri sotto la pioggia
ella dirà aah, ammiro il suo spirito, brava, la piccola mia
& quando il ventre di lei si gonfierà in un improbabile pallone
la moglie-femmina penserà - si, sono stata io a fecondarla,
e con che generosità! Biologia, sei davvero una magia!
 

Ella ha ingerito sua moglie
si è impossessata di nuovo dei propri polsi
sta accucciandosi nelle proprie tempie, la
caduta della luce sul capelli o qualsiasi decorazione
è posseduta nuovamente. Ella è un Io.

Non c'è niente da fare. Tuo 'padre' ed Io.
Biologicamente, un fallimento. Il bambino tenta manualmente;
lo chiama il seme speciale ma a scuola si confonde.

Una moglie inconsapevole è issata in alto come un vessillo
                   sul parco giochi e poi data alle fiamme. Come arde.

Ho udito l'acqua congelarsi in mille launderettes
con un colpo denso e bianco.
Ho udito il ruggito di mille aspirapolvere
marciare lontano in un silenzio senza tappeto

oggi è davvero tutta una sinfonia di visione domestiche

a San Pietroburgo ora Leningrado condividiamo le cucine
il cibo è orrendo ma almeno possiamo incontrare le compagne

E' novembre, bambina, e il tempo passa
a piccoli strattoni   una stanza tiepida
pulita e stridulo come un seme di arancia
in un paesaggio umido

da Marxism for Infants (Street Editions, 1977)



Bibliografia:

* Riley, Denise. Marxism for Infants Street Editions, 1977.
* Riley, Denise. "Waiting" (Truth, dare or promise: girls growing up in the fifties, ed. Liz Heron. London: Virago, 1985, pp. 237-248).
* Riley, Denise. Am I that name? Feminism and the category of "women" in  history, Macmillan, 1988
* Riley, Denise. Dry Air London: Virago, 1985.
* Riley, Denise. Stair Spirit Cambridge: Equipage, 1992.
* Haslam, Michael. "Of lyric flight: Is ode an answer? Stair Spirit by  Denise Riley," Angel Exhaust, 9, pp. 99-101.
* Wheale, Nigel. "Colours - ethics - lyric, voice: recent poetry by Denise  Riley" Parataxis, 4, Summer 1993, pp. 70-77.


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