VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art

Editoriale

   

Risalii per vico Acitillo che per me, da ragazzino, se non confondevo, era stato quasi un sentiero di campagna dove le coppie andavano ad amoreggiare. Ora era una strada larga, parallela a via Gemito, molto amata dai cani che distribuivano fittamente per il marciapiede i loro bisogni.

Domenico Starnone, Via Gemito


Nella rete si viaggia o si naviga e qualche volta si approda.

Nella rete c'è tutto e c'è niente, c'è la folla e c'è il desiderio.

La rete è il labirinto, ma anche l'ordine e la linea retta.

La rete è il luogo in cui si manifesta in maniera evidente ed esplosiva il potere della parola, la ragnatela che copre il mondo e tutte le cose e tutte le assorbe in sé e le rimanda.

Il Verbo della rete nominalizza l'esistente, lo spolpa delle sue caratteristiche fisiche, lo archivia in un flusso di pensiero e di energia, che è falso movimento, nello spazio e nel tempo.

La rete è il futuro della specie: non sappiamo e non vogliamo sapere, per il momento, quanto angoscioso o governabile.

Una rivista di poesia (e di arte). La nostra.
VICO ACITILLO 124
Luogo reale in luogo virtuale.

Le parole nel vento, le parole foglie, le parole profezie della Pizia (l'unico caso di uso poietico della parola). La poesia come vizio della specie, lusso e ossessione, ricerca senza tempo, ripetizione senza fine, citazione, gioco raffinato di ritmi e sonorità. La poesia come porto franco in cui gli uomini costruiscono mondi (e sogni), sempre futuri, anche quando sono marcati e segnati da contenuti - culturali e sociologici - decisamente storicizzati.

Forse quello della ricerca (il viaggio) delle forme e dei propri destini (contenuti) è l'aspetto che caratterizza qualsiasi testo poetico. L'autore, ogni autore, sceglie uno strumento di forti implosioni e sintesi, quale quello poetico, anche nelle sue forme più descrittive e recitative, per illuminare e tracciare percorsi che sono, alla resa dei conti, di tutta la specie.

La nostra rivista, allora, è il tentativo di creare un luogo, in cui la parola, il Verbo, ribadisca non il potere, ma la potenza, non il catalogo, ma la creazione. E' una cellula spuria che noi vogliamo introdurre in questo enorme cervello della rete, per assicurare una continuità nobile della specie, e stare qui a vedere se l'uso e l'abitudine alla metafora, ai sogni e ai giochi permetta agli uomini di governare

la grande Metafora
l'unico Sogno
il grande Gioco

Perché quelli che si salveranno sono i giocatori e i poeti
quelli con gli occhi senza inganni e senza speranza.
Ezechiele, versetto 35, Libro II


Per contattare la
DIREZIONE


Indice
Pittura Fresca

Ferdydurke

Calamus
 Luther Blissett

Le carte di Bartleby