Sans
passion il n'y a pas d'art
Calamus
Almanacco
di poesia
Giuseppe Panella
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La sequenza delle nuvole
per
Alex e Alessandra
La
tristezza
si
gioca
alla
roulette
con
l’azzardo
gioioso
dell’azzurro
che
rifiuta
di
attendere
le
nuvole e
si
illumina
del
rosso
del
coraggio,
senza
scampo
di
sorta,
tra
nuvole e nuvole,
si
annida
il
terrore
dell’oltraggio
subito
in
ambito estetico,
esibito
dal
borghese
isterico
che
si annoda
anonime
viscere
e
spedisce
fermo
posta
le
memorie
di
un tempo
che
non passa
astratto
come
un solitario
o
un tappo
da
champagne
ritmato
sul
banco di prova
del
pavé...
come
sostanzialmente
ritualmente
assiduamente
si
decide
di
rinviare
al
mittente
il
terzo escluso,
così
ho deciso
di
tornare
a
scrivere
ribelli
sineciosi
o
scandire
endecasillabi
riottosi
non
soltanto
perché
sono rimasto,in ritardo
ma
in quanto ho trovato
il
riposo e il rifugio
dell’attento
e ossessivo
fluire
dei giorni
dove
nuvole e nuvole
ripetono
il refrain
iniziale
contattando
il maitre
per
sapere tutto
sul
bouquet
della
Chaussée
d’Antìn ...
non
mi riconosco
in
parole o segni,
ma
in oggetti -
una
penna che
astrusamente
mortalmente
rigidamente
astiosamente
ascrive
a se stessa
il
successo ottenuto
da
chi scrive,
l’ombelico
rotondo
della
strada,
il
trifoglio
scheletrito
del
piacere,
il
desiderio
insonne
del
mio sesso
assetato
di
una disperata
violenza
ma
sempre vitale,
il
colore violetto
del
furore,
il
simbolo
indolore
della notte,
la
ressa sempiterna
dell’agguato,
uno
spazzolino da denti
che
reca - intatto -
il
sorriso e il segno
di
una bocca vorace,
incapace
di chiudere
il
conto dal droghiere
che
da sempre mi fornisce
i
ferri del mestiere,
la
metonimia esterna
della
scelta tra dovere
e
dovere, tra sapere e
sapere,
tra potere e
infischiarsene,
tra
capire e intravedere
il
sole che si apre
la
sua tenera strada
nell’umida
convention
delle
nuvole e si configge,
chiodo
inviolato,
nel
rimorso sconosciuto
del
rimorso,
senza
sapere perché,
senza
volerlo,
felice
di non essere
un
messaggio,
ambizioso
di essere,
invece,
ancora,
tuttavia,
la
sonda estrema,
la
sequenza di avvio
della
mia vita
che
comincia
ancora
(e non vuole
ancora
smettere o
finire
per sempre
(“un
uomo non sarò,
ma
una nuvola in calzoni”)
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