VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Alberto Mari

   
Andante vivente
Infinito vivente
Chouchou
Kanon
Card I
Card II
Scrittura
Words
Giallo


Andante vivente

Eh, si, lo so, fidarsi è bene 
da buttare, non essere, via vai, 
via vai, dal problema, contorno, 
balzo del valore corretto, fa un baffo 
sul metrò la grafica, sferra, 
sferra, matitone sbucciato 
raggrinza la carta, falò 
sparsi nella folla ed io, 
io, in comprensione, arrangio 
passi trasandati, come ceri 
tossici occhieggianti, volta 
di scopi celesti, una volta 
tanto l'affresco esce 
col manto buio, avanzo 
probabilità e non m'aspetto, 
non m'aspetto altro da te; 
le vite che ti ho buttato 
intinte in navigli secchi, 
speranze nella corte femminile 
mi rianimano: " ti trovo bene, 
eh, si, eh, si, fa la sua figura..."
 va da sé, parla pure, se tu 
sei con me, fai da te: 
i baci dalla rampa di collo 
mi scotennano 
dal piacere di una volta; 
il treno lascia un tempo sfinito, 
introvabile parlato, mi porta 
assolto sul divano, con le tele
 segrete de! mio amico 
cogli stivali nel retro 
del luogo, Dorian Gray 
fra me e me e la grande 
casa volta stagione,
veglia la partita, 
si riaffacciano le vigne 
ed io mi correggo m'affido al ritratto...
 mi convincerà; ogni 
cosa è tante cose, si 
cancellano gli uguali, riprendo 
lo stomaco da capo, lascio 
la coppia, mi porto via, 
vi abbraccio, vi abbraccio, 
mai saluto abbastanza, 
riprendo il biglietto...
 

Infinito vivente

Una finestra, una sedia, 
un qualunque sospeso, 
paga tutto il mio guardare, 
lo star preferito, il volo 
sotto di me, radici 
dell'ascensore, della casa 
volante di Dorothy...

e di qua e di là: 
da spazio a spazio 
è silenzio e silenzio 
dove si sposta il cuore, 
parlo all'io abitante 
di quel che non dico 
ai lati, fuori di me.

Dovrei prender il vento, 
togliere l'orizzonte, 
nella geometria interrotta, 
gli occhi, oltre la linea 
ideale; il voltarsi di lei, 
immagino, la voce 
infinita nel pensiero

e provo la fine, ascolto 
sommerso dal cielo, 
e mi sottrae il tramonto l'imprevisto bacio 
della realtà.

Chouchou

 "Alla mia cara piccola Chochou 
 con le più sincere scuse 
 di suo padre per quanto segue."
 Claude Debussy, dedica a Children's corner

Né da proporre, né da fare, lati per tutti 
hai conosciuto. Non credere che l'arrivo 
si tagli o il bianco stia dentro, 
per quanto dica la poesia ha strisce, curve 
da far valere, pagine animate scorrevoli, 
nel segno, nel nero l'insieme, amici da dire 
poeti o l'inverso: l'altro, l'assassino 
dei giochi oscuri che era dentro l'uccello 
della baba jaga 
che approvava, dissentiva 
ad ogni piano alla finestra.

Cadeva la neve fuori dai pensieri, cadeva. 
Renata dell'otto volante diceva: "Hai paura". 
Ma lui era nel retro d'altri giochi 
quando punivano la neve pulita.

Kanon

Dietro di sé il vento dell'equilibrio 
un senso del passato apriva la schiena. 
Il rientro dal ritaglio per inserirsi 
nell'ombra vestita; lo svolgimento 
variava la ripetizione:
"palla ritrovami, mettimi via ..." 
onda di neve la grafia. Dal cassetto 
della montagna sporgendo il rettilineo 
implorava, oscillando, liana 
nell'aria. Piegato, rimesso via, 
cancellava i muri con invettive 
di piastrelle, punte di piedi 
di pavimenti, armadi, verdi mari 
appesi, rotolanti insorti. 
Povero Peter Pan sulle righe, 
spiare spazi grafici, chiudere le lettere. 
Così l'ambiente dettava 
la crescita, 
la nube del genio in bottiglia 
con tutta la voce custodita 
in salita, così in alto meraviglia 
dell'inezia. Pochi al sicuro 
tra i passi che restituiscono lo sguardo, 
le gambe, il cielo, contenuti nelle scale 
del discorso che insegue arriva 
dorso, lembo, orecchi a lato, 
fogli mimati alla finestra 
come in un film giallo.

Card I

Card II

Scrittura

Words

9. Giallo


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