VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Alfonso Malinconico

   
1. Aprile
2. Intus
3. No
4. L'ora che ... poi
5. Ab imo pectore
6. Spray
7. Acconto
8. Dies ad quem
9. Dubbio
10. Par condicio



1. Aprile

Nel torpore balenando
torna in aprile la missione dei sogni
lacerata
da quest'attitudine sciocca di scrivere e
collazionare, registrare varianti, formare chiose
far correre la mano glossando
cuoricini trafitti e mele rossacce;
di starci dentro sì correntemente
traguardando l'occulta meridiana,
il regolo ... per il diametro dell'esistenza.
Ma si dilegua
l'illusione di stella che mi guida
come quando torna alla mente,
nell'attimo, fulgòre dell'uno e viva luce.
E poi più nulla. Tutto si confonde
sul monitor degli eventi presenti
per l'ineffabile dissolvenza di cose edi concetti.

2. Intus

Quali capacità richiedono le situazioni
di là dal problema di contenuto e forma!
C'è qualcosa più dentro.
Te ne accorgi quando superi la soglia dell'oltre
e vedi gli altri in basso ancora a supporre.
Te ne accorgi e fai voti
sei tentato di completare
tutto ciò che stava per accadere.
Sempre arrivi quell'attimo dopo
ed il fatto in quel momento è già ricordo.
C'è qualcosa più dentro che si scolora.
Poi lo manipoli o lo adatti ... e lo ritieni
("ritenuto in fatto …")
e così apri le regole
umanamente obiettive.
Vai modellando gli eventi
trovi i nessi, l'elemento soggettivo
la volontà che vuole e non vuole
... o lambisce,
la preterintenzione,
la colpa.
La colpa oggi
ieri
domani.
Dunque dici
noi siamo della stirpe d'Adamo
e non fummo schiavi di nessuno.
La nostra infinitamente noiosa saggezza
ripete e ripete
a se stessa
la cantilena di libertà
tra contenuto e forma.
Ma questa scienza di modellare la storia degli altri
quest'inventare le cose che ritieni di giudicare
- affrescando in comparti
per riprodurre l'effigie di sentenze -
è il dono della stirpe d'Adamo?
Altre capacità richiedono le situazioni
perché insorga da dentro la terza voce
al di là del problema di contenuto e forma.

3. No

Ma Silvia così asimmetrica!
Silvia con la sua voce
Silvia e i pensieri primordiali
 Silvia col miele
Silvia ondeggiante nell'aria
sulle parole soffici
del Valois!
Ed io,
in testa il casco
del minatore,
discendo nell'atto
penetro i cunicoli
della giurisprudenza
e incontro il verbo.
Si informa la S.V.
e si resta in attesa
di sollecito riscontro.
Risalgo il budello
a testa nuda.
Je m'en fous,
oui.
Je m'en fous:
"Con riferimento alla Vs. pregiata del ...
la donzelletta vien dalla campagna
P.Q.M.
dichiaro il fido Belisario
incapace d'intendere e di volere
(à regret)
dichiaro
Manfredi colpevole
(un velo di soffusa serenità
sugli aventi causa).
Firmato:
il giudice estensore.
J'ai fait un beau songe.
Il giudice istruttore
e i ricordi del Valois.
C'era una volta Silvia
Silvia con le rondini ...
C'era una volta Silvia
Silvia nel bosco
(il faisait presque froid)
Silvia ad Orry
Silvia à la Chapelle
Silvia nella sera di S. Bartolomeo
Silvia in compagnia
Silvia sola
Silvia con le carte
(una scodella di porcellana di Creil
piena di latte
su cui galleggiano fragole
- nel giardino
rivali ciliege e ribes -
e Silvia con le fate nella leggenda).
Après tout
je m'en fous.
Je m'en fous.
Après tout
je m'en fous.
Il Giudice Estensore
(depositato in Cancelleria
non ancora registrato).
(Si informa la S.V.
e si resta in attesa
di sollecito riscontro.)
Pourtant
je m'en fous...
E Silvia così asimmetrica
con la sua voce
e i pensieri primordiali,
col miele,
ondeggiante nell'aria
sulle parole soffici
del Valois!

4. L'ora che ... poi

Quante cose rimarranno incompiute
nell'ora che precederà la morte?
Non avrò più tempo:
ma col pretesto di diffondere principi egualitari
di spostare dame eleganti da palazzo a palazzo
- ora nascosto in archivi per secondare polvere e rumori,
ora dietro l'aprire e chiudere di porte
(c'è sempre un occhio inatteso che scruta)
cancelli, portoni, finestre ed altri vuoti -
agiterò spettri di sentenze, ordinanze e decreti
per barare sul frattempo che unisce e raccorda
per consegnare, ad altri, ricordi e confinate aspettative;
ma tuttavia
quante cose ancora mi resteranno incompiute!
L'infinitesimale scandire di sillabe
che sale da questi luoghi sommersi
ed il linguaggio che il vento ricompone
a caso,
come promessa d'un'altra vita,
sarà ormai inaccessibile lusinga.
In quell'ora che sai
quella che precede e poi non è più tempo,
lascerò i miei segni fantasmi:
con passi misurati andando indietro,
e con sberleffi aspettando tutti quanti che dicono
"versai il mio sangue"
e le noiose ciarliere che parlano ancora
di età e progetti
- il gioioso percorso del gioco dell'oca,
lo stravagante establishment
egemone
ed il ritratto che pende dal muro
(obliquo, l'occhio clignotant che segue e controlla
est - ovest, primato da centottanta gradi) -
cauto, dicevo, ma senza indugi
con misurati passi movendo indietro,
come un ritorno
varcherò a ritroso, frustrato paguro,
l'archivio dei miei giorni,
la soglia senza tempo delle mie stanze prenatali.

5. Ab imo pectore

... e
così come adesso in quest'aula senza fondo
ascoltando
le scale percosse dal vento
che sale
così come allora in queste stanze
preparate per veglie e veglie
a spogliare rapporti missive circolari
- la nudité poudreuse -
per settimane a incontrare nell'ombra
somiglianze
- oh! le nostre sante capacità di rinunzia -
mi osservo dalla collina di Posillipo
confuso
tra i forni e i parcheggi di Bagnoli
e sulla sabbia nera di Coroglio
(Rends-moi le Pausilippe et la mer d'Italie!)
Renato mi ripete le parole inservibili
quei piaceri - minimi - di pranzi divisi
e le speranze contrastate.
Piaghe di timori accumulammo nell'anima.
Renato - gli occhi seriamente vagabondi -
raccoglieva le professioni di voto
diritto e giurisprudenza
il negozio giuridico come manifestazione di volontà
status familiae status civitatis
pressoché infantil'inquietudini
ripetute dai marciapiedi di via Roma
ad alta voce.
Ab imis rifiutare questa lingua remota
confezionata in fiale scatole bottiglie
- l'economia della giustizia ti converte
all'uso dei campioni IVAesenti -
un cours de marchandises per tirare sul prezzo
della memoria anche.
Renato coi piedi nella viscida acqua di Coroglio
mi porge una giumella di miscugli.

6. Spray

Mi sollevo
e da quest'angolo il mondo si va popolando
per spiare la camera di consiglio,
le facciate senz'ombra / il grigiore ricorrente
di cartelle.
Con la finestra nell'etere lievita / veleggia
la soffice spuma spray.
Vibra nel vento tra raggi indefiniti
e alla deriva congiunge nuvole a muraglie di colli:
R.A.P.S.
bastimento del cielo / dilatante spazio
della formula criptica che s'allontana.
E più in alto le gallule.
Nell'avventura con altre comitive
prendo gioco a inseguire formule / parole,
a scozzare sentenze e dizionari.
R. A. P. S.
R.A.P.S. \ Spray.
Avete imbrattato cose immobili altrui / danneggiato
imonumenti storici / patrimonio artistico nazionale:
inconsapevoli / in tutte le stagioni / rincorrendo pensieri
smarriti.
E le basiliche!
Sono soggette alla presente legge
a causa del loro notevole interesse pubblico
- le cose immobili che hanno
cospicui caratteri
di bellezza naturale o di singolarità geologica;
- le ville, i giardini, i parchi;
- i complessi di cose immobili
che compongono un caratteristico aspetto
avente valore estetico e tradizionale.
Sono stati versati secchi di calce per cancellare!
R. A. P. S.
Ho sfogliata la Nuova Guida d'Italia
e il Dizionario indiscreto del Tommaseo:
R.A.P.S.
avevo letto ogni mattina / e al ritorno.
Nel silenzio vermiglio d'aurora si disvela la trama:
per voi il destino Š R.A.P.S.
Ragazzi Abbandonati Per Sempre.
Dalla finestra nell'etere
la nostra camera di consiglio
sempre più piccola
piccola
piccola
piccola
picco
pic
p
laggiù.

7. Acconto

Assenti
gli imputati
tracciavano sospiri dall'ombra alla luna.
Abbandonammo le consuete facoltà di comprensione
e finalmente scoprimmo il mondo irrazionale.
Proprio nel cortile
ove scaricano i cellulari
a tentoni scambiammo i vestiti coi santi
che scendono la sera
per rubare cose di questa terra
e peccati ai mortali.
Poi nudi
da quel momento sorbimmo la nebbia
a piacimento
e rinunciammo ai discorsi, all'esperienza dei padri:
la normail fatto
il precettola sanzioneil materiale probatorio.
Con proprietà di linguaggio
tutto adeguatamente
rifiutammo:
i turni
le parole
le miele tue le sue.
E nudi rientrammo.
Di là dal limite del dire
avvertimmo l'inutile momento
e già consunta la vita residua.
Ma nel risvolto inatteso
quelli null'altro suppongono
e tracciano sospiri nell'ombra
perché la morte si fa come vita.
Io traducevo le immagini in corpo reale,
intanto, per occupare altri spazi.

8. Dies ad quem

E' fatto ordine alla S.V.
di trasferire in Archivio
le decisioni
ed ogni provvedimento
passato in giudicato da oltre
dieci anni.
Non sarebbe un dire corretto
se a ripetere tutte queste cose
tra noi
qui
su queste righe immaginate
ci convincesse solo l'impronta
del comando
che lasciarono in noi
anni
ed anni
a scrivere:
Con atto del ...
conveniva davanti al ..
e P.Q.M.
Così deciso il ...
Già ci accordammo
che l'esistenza è una condizione di stare sospesi

tra
un momento pensante
ed uno pensato
e poi ... dissolvenza
perché portammo in Archivio
la vita e quello che si vive.
Il futuro
nella Giurisdizione?
(Il Capitano Sandracca era il più alto
della Giurisdizione!)
nell'officina dei vocaboli
fonderemo un linguaggio per la fantasia
e poi produrremo i sentimenti
per riparlarne
fino a farli combaciare.
E ci sarà ancora un futuro
per non rinnegare
i nostri paesi
veggenti e solitari
già prima del diritto naturale
come tanti altri
ordinariamente
lì ad esportare
anche scandali.
Quante volte abbiamo chinato il capo
su curve parallele
nei corridoi
come deserti di vetro
trasparenze e presagi.
(Presagi di molti colori
paura
rumori.)
Ma andremo avanti
dopo dieci anni
e dieci anni
e dieci anni
lentamente aspirando pure
il monito di sepoltura
umido
che risale con gli echi
di eventi ammucchiati in Archivi.
Perché fino a quando
il tempo
non ci avrà spinti
nello zero assoluto dell'ora
e saranno spirati i termini
di decadenza
- ho giocato in borsa
ho investito me stesso
per una passeggiata indefinita -
la certezza del niente
non formerà
la cosa giudicata.
Un futuro può esserci ancora
e gli Archivi
resteranno in attesa ...
Con riferimento
alla Sua pregiata
del ...
assicuro che provvederò
a trasferire in archivio
etc. etc. etc.

9. Dubbio

Nel giorno che la luce sferza
come lastra di translucido vetro
e brilla la brigataccia dei pensieri vaghi e leggeri
t'acquieti e t'accordi
col caso, il fatto, la regola
e la lettera della legge che li modella.
Tutto è compiuto,
la norma, il diritto e la coscienza.
Hai plasmato le cose, hai scritto
pagine, e pagine, pagine,
hai rispettato righi e spazi:
l'espressione del concetto
combacia
con l'estetica delle dimensioni e l'ordine delle parole
(ora paragonarel'erga
stolo che deborda e corre a capo
e l'eleganza di vent'anni in ordinati versi
- a parte il dubbio sulle verità degli altri,
sull'orgoglio della pena, dono grazioso,
con dignitosa rima informatica -
o la miserabile sciatteria d'altri dettami
buttati giù con quattro zampe di gallina,
pennino cavallotti, inchiostro acqua-tinta
nell'azzurrina luce dell'abat-jour?).
Ma d'improvviso, calato a occidente,
le situazioni ed i rapporti definiti
svaniscono come in diffusa nebbia,
in altre intelligenze appena attinte
quasi fuori di te;
in altra logica che trascende
giudizi, conseguenze,
esecuzioni e giudicati.
Ti guardi intorno meschino smarrito
nell'affanno della giustizia:
restituzione in termini, proposta impugnazione,
circostanze contrarie ... solo ombre
staccate da un corpo opaco;
e nulla t'appartiene se non l'irrisolto
perché di quest'investitura.

10. Par condicio

Il sigillo, il sigillo!
E questa scatola di pensieri
mi si colma di ceralacca
come i corpi di reato
nella stanza dei corpi di reato.
Sul letto del padre di Amleto
con acido nitrico e gomma arabica
incido nell'ombra la colpa imminente
perché preparano camere
per una veglia d'ufficio;
con l'odore acre dei riti e del venerdì santo
si sprigionano cori dalle fiammette delle candele.
Settimane parlate
nella lingua remota dei formulari!
La S.V. apporrà i sigilli
provvederà a rimuovere i sigilli
e all'inventario.
Il sigillo.
Gli asettici rifiutano la ceralacca.
Valvole e lampadine
fili di rame e radioline
piccole scritte al neon.
Ho sigillato una culla
due bambine e un Pierrot lunare.
Impacchettiamo anche l'aria
- carta catramata spago
sigillo firma e controfirma -
assicuriamo...
Ma riguardo poi
all'immortalità dell'anima
c'è pure chi la ritiene possibile ancora
evidentemente ...


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