1.
Aprile
2.
Intus
3.
No
4.
L'ora che ... poi
5.
Ab imo pectore
6.
Spray
7.
Acconto
8.
Dies ad quem
9.
Dubbio
10.
Par condicio
1.
Aprile
Nel torpore
balenando
torna in
aprile la missione dei sogni
lacerata
da
quest'attitudine
sciocca di scrivere e
collazionare,
registrare varianti, formare chiose
far correre
la mano glossando
cuoricini
trafitti e mele rossacce;
di starci
dentro sì correntemente
traguardando
l'occulta meridiana,
il regolo
... per il diametro dell'esistenza.
Ma si dilegua
l'illusione
di stella che mi guida
come quando
torna alla mente,
nell'attimo,
fulgòre dell'uno e viva luce.
E poi
più
nulla. Tutto si confonde
sul monitor
degli eventi presenti
per
l'ineffabile
dissolvenza di cose edi concetti.
2.
Intus
Quali capacità
richiedono le situazioni
di là
dal problema di contenuto e forma!
C'è
qualcosa più dentro.
Te ne accorgi
quando superi la soglia dell'oltre
e vedi
gli altri in basso ancora a supporre.
Te ne accorgi
e fai voti
sei tentato
di completare
tutto
ciò
che stava per accadere.
Sempre
arrivi quell'attimo dopo
ed il fatto
in quel momento è già ricordo.
C'è
qualcosa più dentro che si scolora.
Poi lo
manipoli o lo adatti ... e lo ritieni
("ritenuto
in fatto …")
e così
apri le regole
umanamente
obiettive.
Vai
modellando
gli eventi
trovi i
nessi, l'elemento soggettivo
la
volontà
che vuole e non vuole
... o
lambisce,
la
preterintenzione,
la colpa.
La colpa
oggi
ieri
domani.
Dunque
dici
noi siamo
della stirpe d'Adamo
e non fummo
schiavi di nessuno.
La nostra
infinitamente noiosa saggezza
ripete
e ripete
a se stessa
la cantilena
di libertà
tra contenuto
e forma.
Ma questa
scienza di modellare la storia degli altri
quest'inventare
le cose che ritieni di giudicare
- affrescando
in comparti
per
riprodurre
l'effigie di sentenze -
è
il dono della stirpe d'Adamo?
Altre
capacità
richiedono le situazioni
perché
insorga da dentro la terza voce
al di
là
del problema di contenuto e forma.
3.
No
Ma Silvia
così asimmetrica!
Silvia
con la sua voce
Silvia
e i pensieri primordiali
Silvia
col miele
Silvia
ondeggiante nell'aria
sulle parole
soffici
del Valois!
Ed io,
in testa
il casco
del minatore,
discendo
nell'atto
penetro
i cunicoli
della
giurisprudenza
e incontro
il verbo.
Si informa
la S.V.
e si resta
in attesa
di sollecito
riscontro.
Risalgo
il budello
a testa
nuda.
Je m'en
fous,
oui.
Je m'en
fous:
"Con
riferimento
alla Vs. pregiata del ...
la
donzelletta
vien dalla campagna
P.Q.M.
dichiaro
il fido Belisario
incapace
d'intendere e di volere
(à
regret)
dichiaro
Manfredi
colpevole
(un velo
di soffusa serenità
sugli aventi
causa).
Firmato:
il giudice
estensore.
J'ai fait
un beau songe.
Il giudice
istruttore
e i ricordi
del Valois.
C'era una
volta Silvia
Silvia
con le rondini ...
C'era una
volta Silvia
Silvia
nel bosco
(il faisait
presque froid)
Silvia
ad Orry
Silvia
à la Chapelle
Silvia
nella sera di S. Bartolomeo
Silvia
in compagnia
Silvia
sola
Silvia
con le carte
(una scodella
di porcellana di Creil
piena di
latte
su cui
galleggiano fragole
- nel giardino
rivali
ciliege e ribes -
e Silvia
con le fate nella leggenda).
Après
tout
je m'en
fous.
Je m'en
fous.
Après
tout
je m'en
fous.
Il Giudice
Estensore
(depositato
in Cancelleria
non ancora
registrato).
(Si informa
la S.V.
e si resta
in attesa
di sollecito
riscontro.)
Pourtant
je m'en
fous...
E Silvia
così asimmetrica
con la
sua voce
e i pensieri
primordiali,
col miele,
ondeggiante
nell'aria
sulle parole
soffici
del Valois!
4.
L'ora che ... poi
Quante cose
rimarranno incompiute
nell'ora
che precederà la morte?
Non
avrò
più tempo:
ma col
pretesto di diffondere principi egualitari
di spostare
dame eleganti da palazzo a palazzo
- ora
nascosto
in archivi per secondare polvere e rumori,
ora dietro
l'aprire e chiudere di porte
(c'è
sempre un occhio inatteso che scruta)
cancelli,
portoni, finestre ed altri vuoti -
agiterò
spettri di sentenze, ordinanze e decreti
per barare
sul frattempo che unisce e raccorda
per
consegnare,
ad altri, ricordi e confinate aspettative;
ma tuttavia
quante
cose ancora mi resteranno incompiute!
L'infinitesimale
scandire di sillabe
che sale
da questi luoghi sommersi
ed il
linguaggio
che il vento ricompone
a caso,
come promessa
d'un'altra vita,
sarà
ormai inaccessibile lusinga.
In quell'ora
che sai
quella
che precede e poi non è più tempo,
lascerò
i miei segni fantasmi:
con passi
misurati andando indietro,
e con
sberleffi
aspettando tutti quanti che dicono
"versai
il mio sangue"
e le noiose
ciarliere che parlano ancora
di età
e progetti
- il gioioso
percorso del gioco dell'oca,
lo
stravagante
establishment
egemone
ed il
ritratto
che pende dal muro
(obliquo,
l'occhio clignotant che segue e controlla
est - ovest,
primato da centottanta gradi) -
cauto,
dicevo, ma senza indugi
con misurati
passi movendo indietro,
come un
ritorno
varcherò
a ritroso, frustrato paguro,
l'archivio
dei miei giorni,
la soglia
senza tempo delle mie stanze prenatali.
5.
Ab imo pectore
... e
così
come adesso in quest'aula senza fondo
ascoltando
le scale
percosse dal vento
che sale
così
come allora in queste stanze
preparate
per veglie e veglie
a spogliare
rapporti missive circolari
- la
nudité
poudreuse -
per settimane
a incontrare nell'ombra
somiglianze
- oh! le
nostre sante capacità di rinunzia -
mi osservo
dalla collina di Posillipo
confuso
tra i forni
e i parcheggi di Bagnoli
e sulla
sabbia nera di Coroglio
(Rends-moi
le Pausilippe et la mer d'Italie!)
Renato
mi ripete le parole inservibili
quei piaceri
- minimi - di pranzi divisi
e le speranze
contrastate.
Piaghe
di timori accumulammo nell'anima.
Renato
- gli occhi seriamente vagabondi -
raccoglieva
le professioni di voto
diritto
e giurisprudenza
il negozio
giuridico come manifestazione di volontà
status
familiae status civitatis
pressoché
infantil'inquietudini
ripetute
dai marciapiedi di via Roma
ad alta
voce.
Ab imis
rifiutare questa lingua remota
confezionata
in fiale scatole bottiglie
- l'economia
della giustizia ti converte
all'uso
dei campioni IVAesenti -
un cours
de marchandises per tirare sul prezzo
della memoria
anche.
Renato
coi piedi nella viscida acqua di Coroglio
mi porge
una giumella di miscugli.
6.
Spray
Mi sollevo
e da
quest'angolo
il mondo si va popolando
per spiare
la camera di consiglio,
le facciate
senz'ombra / il grigiore ricorrente
di cartelle.
Con la
finestra nell'etere lievita / veleggia
la soffice
spuma spray.
Vibra nel
vento tra raggi indefiniti
e alla
deriva congiunge nuvole a muraglie di colli:
R.A.P.S.
bastimento
del cielo / dilatante spazio
della formula
criptica che s'allontana.
E più
in alto le gallule.
Nell'avventura
con altre comitive
prendo
gioco a inseguire formule / parole,
a scozzare
sentenze e dizionari.
R. A. P.
S.
R.A.P.S.
\ Spray.
Avete
imbrattato
cose immobili altrui / danneggiato
imonumenti
storici / patrimonio artistico nazionale:
inconsapevoli
/ in tutte le stagioni / rincorrendo pensieri
smarriti.
E le
basiliche!
Sono soggette
alla presente legge
a causa
del loro notevole interesse pubblico
- le cose
immobili che hanno
cospicui
caratteri
di bellezza
naturale o di singolarità geologica;
- le ville,
i giardini, i parchi;
- i complessi
di cose immobili
che
compongono
un caratteristico aspetto
avente
valore estetico e tradizionale.
Sono stati
versati secchi di calce per cancellare!
R. A. P.
S.
Ho sfogliata
la Nuova Guida d'Italia
e il
Dizionario
indiscreto del Tommaseo:
R.A.P.S.
avevo letto
ogni mattina / e al ritorno.
Nel silenzio
vermiglio d'aurora si disvela la trama:
per voi
il destino Š R.A.P.S.
Ragazzi
Abbandonati Per Sempre.
Dalla
finestra
nell'etere
la nostra
camera di consiglio
sempre
più piccola
piccola
piccola
piccola
picco
pic
p
laggiù.
7.
Acconto
Assenti
gli imputati
tracciavano
sospiri dall'ombra alla luna.
Abbandonammo
le consuete facoltà di comprensione
e finalmente
scoprimmo il mondo irrazionale.
Proprio
nel cortile
ove scaricano
i cellulari
a tentoni
scambiammo i vestiti coi santi
che scendono
la sera
per rubare
cose di questa terra
e peccati
ai mortali.
Poi nudi
da quel
momento sorbimmo la nebbia
a piacimento
e rinunciammo
ai discorsi, all'esperienza dei padri:
la normail
fatto
il precettola
sanzioneil materiale probatorio.
Con
proprietà
di linguaggio
tutto
adeguatamente
rifiutammo:
i turni
le parole
le miele
tue le sue.
E nudi
rientrammo.
Di là
dal limite del dire
avvertimmo
l'inutile momento
e già
consunta la vita residua.
Ma nel
risvolto inatteso
quelli
null'altro suppongono
e tracciano
sospiri nell'ombra
perché
la morte si fa come vita.
Io traducevo
le immagini in corpo reale,
intanto,
per occupare altri spazi.
8.
Dies ad quem
E' fatto
ordine alla S.V.
di trasferire
in Archivio
le decisioni
ed ogni
provvedimento
passato
in giudicato da oltre
dieci anni.
Non sarebbe
un dire corretto
se a ripetere
tutte queste cose
tra noi
qui
su queste
righe immaginate
ci
convincesse
solo l'impronta
del comando
che
lasciarono
in noi
anni
ed anni
a scrivere:
Con atto
del ...
conveniva
davanti al ..
e P.Q.M.
Così
deciso il ...
Già
ci accordammo
che
l'esistenza
è una condizione di stare sospesi
tra
un momento
pensante
ed uno
pensato
e poi ...
dissolvenza
perché
portammo in Archivio
la vita
e
quello che si vive.
Il futuro
nella
Giurisdizione?
(Il Capitano
Sandracca era il più alto
della
Giurisdizione!)
nell'officina
dei vocaboli
fonderemo
un linguaggio per la fantasia
e poi
produrremo
i sentimenti
per riparlarne
fino a
farli combaciare.
E ci
sarà
ancora un futuro
per non
rinnegare
i nostri
paesi
veggenti
e solitari
già
prima del diritto naturale
come tanti
altri
ordinariamente
lì
ad esportare
anche
scandali.
Quante
volte abbiamo chinato il capo
su curve
parallele
nei corridoi
come deserti
di vetro
trasparenze
e presagi.
(Presagi
di molti colori
paura
rumori.)
Ma andremo
avanti
dopo dieci
anni
e dieci
anni
e dieci
anni
lentamente
aspirando pure
il monito
di sepoltura
umido
che risale
con gli echi
di eventi
ammucchiati in Archivi.
Perché
fino a quando
il tempo
non ci
avrà spinti
nello zero
assoluto dell'ora
e saranno
spirati i termini
di decadenza
- ho giocato
in borsa
ho investito
me stesso
per una
passeggiata indefinita -
la certezza
del niente
non
formerà
la cosa
giudicata.
Un futuro
può esserci ancora
e gli Archivi
resteranno
in attesa ...
Con
riferimento
alla Sua
pregiata
del ...
assicuro
che provvederò
a trasferire
in archivio
etc. etc.
etc.
9.
Dubbio
Nel giorno
che la luce sferza
come lastra
di translucido vetro
e brilla
la brigataccia dei pensieri vaghi e leggeri
t'acquieti
e t'accordi
col caso,
il fatto, la regola
e la lettera
della legge che li modella.
Tutto
è
compiuto,
la norma,
il diritto e la coscienza.
Hai plasmato
le cose, hai scritto
pagine,
e pagine, pagine,
hai
rispettato
righi e spazi:
l'espressione
del concetto
combacia
con
l'estetica
delle dimensioni e l'ordine delle parole
(ora
paragonarel'erga
stolo che
deborda e corre a capo
e l'eleganza
di vent'anni in ordinati versi
- a parte
il dubbio sulle verità degli altri,
sull'orgoglio
della pena, dono grazioso,
con dignitosa
rima informatica -
o la
miserabile
sciatteria d'altri dettami
buttati
giù con quattro zampe di gallina,
pennino
cavallotti, inchiostro acqua-tinta
nell'azzurrina
luce dell'abat-jour?).
Ma
d'improvviso,
calato a occidente,
le situazioni
ed i rapporti definiti
svaniscono
come in diffusa nebbia,
in altre
intelligenze appena attinte
quasi fuori
di te;
in altra
logica che trascende
giudizi,
conseguenze,
esecuzioni
e giudicati.
Ti guardi
intorno meschino smarrito
nell'affanno
della giustizia:
restituzione
in termini, proposta impugnazione,
circostanze
contrarie ... solo ombre
staccate
da un corpo opaco;
e nulla
t'appartiene se non l'irrisolto
perché
di quest'investitura.
10.
Par condicio
Il sigillo,
il sigillo!
E questa
scatola di pensieri
mi si colma
di ceralacca
come i
corpi di reato
nella stanza
dei corpi di reato.
Sul letto
del padre di Amleto
con acido
nitrico e gomma arabica
incido
nell'ombra la colpa imminente
perché
preparano camere
per una
veglia d'ufficio;
con l'odore
acre dei riti e del venerdì santo
si
sprigionano
cori dalle fiammette delle candele.
Settimane
parlate
nella lingua
remota dei formulari!
La S.V.
apporrà i sigilli
provvederà
a rimuovere i sigilli
e
all'inventario.
Il sigillo.
Gli asettici
rifiutano la ceralacca.
Valvole
e lampadine
fili di
rame e radioline
piccole
scritte al neon.
Ho sigillato
una culla
due bambine
e un Pierrot lunare.
Impacchettiamo
anche l'aria
- carta
catramata spago
sigillo
firma e controfirma -
assicuriamo...
Ma riguardo
poi
all'immortalità
dell'anima
c'è
pure chi la ritiene possibile ancora
evidentemente
...