VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Carmine Lubrano

   

Letania per Emilio Villa

 

Letania per Emilio Villa

e la femmina s'accorse e l'uomo
e s'accorsero che loro erano nudi
e così cucirono foglie di fico
e così la campagna produsse spine e gramigna e spine
e così le stagioni tra labirinti di erbe e barbe
per le cicatrici delle rose le demenze gli affanni
le ingiurie consumate le bufere i fragili riverberi
un verbo confuso per le bambine tra le righe ormonali
e le angosce di tane carnali
così che chi ti abbraccia ti trafigge
scava ed incendia tra roghi e rughe

il cuore magro si brucia nel brodo nelle frange della cute
risveglia la salamandra cieca dormiente
nel fuoco che morde ora
quest'amore rovesciato sgravato di concimi
erede di insonnie farfalle e mosche sulle pareti
una rete che orienta le pupille con la brezza del niente
riflessi da dimenticare da tenere nella penombra
sulle timide tinteggiature e già trema di vertigini
questo cielo

raggrinzito nell'enigma del suo colore
vulva di sibilla animata dal tremore sonoro
e dolo per le rondini in volo vulva di sibilla alata
che tramuta la sua fortuna in questo giro di lune
ecco ora l'urlo del cuore tra queste rime
aggrovigliate
e quasi dimentico di essere un poeta per trovare
un passaggio un giaciglio in questo silenzio
che serpeggia nella gabbia del ragno che gioca

vulva carnale si carezza serena
con il vento con le nebbie si molesta con severe
sciabolate
si veste si sveste con i lividi lidi coi nidi di bestie
impaurite
un amore un delirio corroso nelle crepe di una
prudenza ingegnosa femmina
che si bestemmia
il pellegrinaggio dell'ombelico con il coraggio
dei reggicalze
e le circostanze le tentazioni alluvioni
irrigazioni nei salotti pop?corn e gargarismi spirituali
e 'mbriachi singhiozzi recitati ai telefonini cellulari
paradossi ventilati a più non posso tuttavia
ancora elementi di vita nella concimaia
della matematica dove una cruda anatomia
di grano e cervello e memoria di abbracci
come una merce

esotico gottoso medesimo cibo di sesso
a dismisura
confinato nel proclama legale una orchidea
magnanima che passa tra i denti di una battaglia
quasi un transito storicizzabile un terrore moderno
per un phallo onnivoro adorno di poesia diplomatica
è così sia

un grembo rovesciato
e senza stagione
un corri?corri dietro
con il cordone ombelicale penzolante

così sia questo amore-delirio
che si chiude nella gabbia e che serpeggia
così sia per la femmina ed il fico
per la campagna bagnata di gramigna
 

per le cicatrici confuse tra le rughe così
sia per il cuore magro
e per un brodo carnale che si paga
con un livido di silenzio e
con una poesia diplomatica con una assenza

così sia per la prima volta
una volta ancora e poi per sempre e poi bast


Home