VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Lucia Dell'Anno

   
Blu e notte torvo
Mare
Ode alla notte di Barbablù
Poesia d'amore tormentoso 
Sono veramente io
Principio dell'Amore
Non ho avuto tempo
Io faccio la poesia militante
Poema tragico




Blu e notte torvo

Blu e notte torvo
vicolo deserto
in cui accade di tutto
dallo spaccio di sigarette alla giaculatoria
torno di notte
sempre notte anche a mezzogiorno
e le case mi spiano i passi perché sanno
mi conoscono tutti e potrei gridare
sono quella del terzo piano
e il dolore l'abbiamo diviso
col vicolo storto-morto
con la spazzatura e con le zoccole
vicolo divertente
in finite ramificazioni
e pagliacci sul ramo
e cornicioni perdenti
ed auto mal parcheggiate
e spari e pistole che lampeggiano
come illusioni d'addio
e serpenti che strisciano
tra un - topo - e l'altro
e vicolo decontratto
cerchio del centro
centro del cerchio
viaggio e ritorno sempre qua
vicolo sotto c'era
la sgualdrina del re ed il suo vasellame
e più sotto ancora paleolitici
conchiglie e scheletri
di prigionieri politici
e vicolo sopra c'è
le mie scarpe strette
e le faune sfatte
e le chiese sfitte
angeli o diavoli non so
ma come un principio o un'idea
di qualcosa che potrebbe somigliare a
-comunque certamente meglio di
-sicuramente meglio che
altrettanto bene per
e violare il mio vicolo stanco
non potresti ormai più:
l'ha già fatto dio stesso all'inizio del mondo.

Mare

Mare
odore sacro di perdite
luogo di conflitti
silenzio inopportuno
conserva di delitti
e vite narrate
ombra specchiata
di esempi luminosi
parola confusione
naturale                              femminino
                     manto
disegno notturno
ricamo
ipocrita necessità
laccio universale
caldofreddocoloreluce
buio barcollante
corona senza re
potenza dell'io
difficoltà dell'immaginario
infinito del suicidio
rifugioaggrappostraccio
morsomostro
ritornoritornoritornoritornoritorno...
Diodémoneinciso
fatalità                          bufera
ventre                           utero
                  calma
derisione                     avversione
                  azzurro
cotto                              crudo
                  lancinante
rapido                           accecante
                  viluppo
nerogrigioverde
apertoaltobasso
brulicante
ancestrale pendenza
spocopulitochiaroforte
ansimante                    sgusciante
                      tondo
penetrante/abbondante
succosonodosonoioso*(succoso nodoso noioso)*
*(succo sono, do, sono, io so)
pallida parvenza
dal fondo indistinto
successivo
prossimo
venturo
mare
di futuri indistinti.
 

Ode alla notte di Barbablù

Sei scarna, notte!
Appoggiata alle stelle così
come una nera coperta usata
stropicciata in più parti.
Rubi tutti i pezzi delle mie memorie
col tuo uncino argentato...
Perché dovrei morire poi, guardandoti?
Nei sogni degli amanti
in letti troppo stretti
mi voglio rifugiare.
Sono niente nella tua pancia dolente, notte!
Eppure ululo
e strappo e sgualcisco e sgozzo
con tutto il mio odio blu.
I crepacci dell'io precipitano le idee
nei pensieri sconnessi dell'animale
che ancora conservo.
I piumaggi fantastici della psiche bruciano.
Desidero ardentemente
squarciarti come un sole.
 

Poesia d'amore tormentoso

Lo spazio inestricabile tra
                                  occhio sguardo suono segno
ricolma le atmosfere marine
io rimpiango il pensiero che
                                  da lontano
rubò i respiri.
Ancora mari e vicoli storti
sotto i panni stesi
ad un sole che trafigge le solitudini
ironiche delle vie
porteranno via i nostri viandanti
spacciatori di vite inventate

Sempre occhi neri guarderanno
la striscia che si perde
bruna nella notte all'orizzonte

Il vento ha spazzato le stelle
e la luna
qualcuno canta e si addolora,
sempre occhi neri piangeranno
una partenza inaspettata
o un ritorno inatteso

Il gonfiore dell'anima
ammuffisce nell'aria
complice il barocco dei sentimenti

Stranieri veleggiano sul bordo del paradiso

 
Sono veramente io

SO, NOVERA, MENTE IO;
S'ONOVERA, MEN, TEIO;
SON, OVE, RAME, N., TE, IO;
SON, OVER, AMEN, TE, IO;
SONO VE!, RAM (*) ,ENTE, IO;
SO' NOVE!!RA!, MENTE, IO!
Sono ver, àmen, Teio!
Teio! Sono ver, àmen;
Sono ver amèn, Teio!

1995
 

Principio dell'Amore
dedicata a Petrarca

Come arrivare all'Amore
partendo da

punto A
OCCHI
BRACCIA
MANI
PELLE CHIARA
MORBIDI DISEGNI
FALLO
SPERMA
PROFUMO
DISEGNANDO UN PENSIERO

Come arrivare al fondo del cratere
sull'angoscia dei colori
sensualità delle lingue
divertissment
variazioni sul tema

B punto
Come arrivare a conficcare la freccia
nel cuore di EROS?
Le sue potenti ali
lo rendono immune da questa malattia
(che è la diversità d'intendere il sentimento)

punto C punto
Achille piè veloce e la tartaruga:
sarà così
sarà così
che mi prenderai?

Punto ennesimo punto

Tratta dopo tratto
nell'istante
mentre ti colgo
è passata (?)
l'eternità.

1987

Non ho avuto tempo

Non ho avuto tempo
di guardarti, Dubrovnik,
spero che non sparirai.
Non ho avuto tempo
di guardare i tuoi occhi
e di leggere le tue poesie, Dubrovnik!
Immagino una bellezza severa
un po' grigia
mani passate e dolcezze di anticipi
passatopresenteconvivente,
non ho avuto tempo, Dubrovnik,
ma sono innocente.
Correvo al di là del mio pensiero
inseguendo farfalle e papaveri.
Volevo insegnarti una canzone
tenera.
Non ho avuto tempo, Dubrovnik,
ma non è colpa mia.
Altri uomini ed altre donne cammineranno
sulle tue strade.
Il passo lieve non ti scalfirà,
non un segno, niente pietà.
Le pietre ammucchiate
di grigio resteranno
per chi avrà tempo di riammassarle.
Le nostre fauci ammalate
hanno bevuto troppo.
Quando l'ultima sete
sarà estinta
nulla avrà importanza.
Solo noia ed invidia
sapranno sterminarci.
E tutto questo senza poterti vedere,
Dubrovnik!

1991

Io faccio la poesia militante

Io faccio la poesia militante
                                   -diciamo così-
traggo angoli di volute di fumo
dall'inutile andare
nella magia negata
-tra un daccapo e un inizio di capitolo-
faccio la poesia militante
ubriacandomi
perché non ho soldi e la vita sembra finita lì
d'accordo a non accordarmi
scomoda perché no
non sapendo quale politica
rinnegando l'alfabeto
con fatica muliebre
ed ho paura della morte
-come tutti-
Non sono salva
e purtroppo
nessuno mi salverà.
Ne ho fatte troppe al mio dio
per chiedergli ancora una poesia
breve ma lieve come un fruscio:
mi ha già dato una rinascita,
ora vuole che lo resusciti come una madre.
Sono ancora indecisa.

1988 

Poema tragico
edito su cartolina a cura di E. Fagnano ed Eva Luna

NEMICO A: BOOMB ARDA ! MENTI !
NEMICO B: BOOMB ARDA ! MENTI !
SOLDATO A: ARDI ! MENTI !
SOLDATO B: ARDI ! MENTI !
BOMBA A:  S(UI)VILI MENTI !
BOMBA B: S(UI)VILI MENTI !
VITTIMA A: AH ! VILI ! MENTI !
VITTIMA B: AH ! VILI ! MENTI !
PROFUGO A: DHE ! FILA ! MENTI !
PROFUGO B:DHE ! FILA ! MENTI !
 
                                                    EPILOGO
                                               STRUGGI ! MENTI !